È trascorso molto tempo da quando su questo blog ho raccontato il più che fortunato percorso che mi ha condotto fino alla vittoria dell’edizione 2014 del Torneo IoScrittore. Ora che il romanzo Acqua morta sta per uscire nelle librerie è giunto il momento di raccontare cosa è successo in questi mesi.
Dopo lo choc della telefonata da parte dell’editore TEA, rimango praticamente in apnea fino alla proclamazione ufficiale del vincitore del Torneo. Solo a quel punto mi arrendo all’evidenza: “diventerò cartaceo”, come si scherza in gergo sul blog di IoScrittore.
Nel frattempo, tenendo ben saldi i piedi per terra, decido che forse non è male contattare alcune agenzie letterarie per chiedere la rappresentanza: in effetti le agenzie prescelte sono tra le più importanti, d’altra parte immagino che nella prospettiva di un contratto con una grande casa editrice mi ascolteranno. E invece no. O meglio: alcune proprio non mi rispondono, altre mi offrono i propri servizi di lettura manoscritti a pagamento. Replico sottolineando con gentilezza che non credo mi servano, visto che pubblicherò con una grossa casa editrice, che ha i propri editor, e pertanto che necessito soltanto della rappresentanza. Niente da fare, quelli ribadiscono che devo comunque far transitare il mio manoscritto attraverso il loro servizio di lettura a pagamento. Ok, come non detto. Penso che se non riesco a farmi ascoltare io, che ho quasi un contratto in tasca, figurarsi coloro che vanno allo sbaraglio. Se prima mi reputavo fortunato, ora sono sicuro di essere molto fortunato…
Giusto il tempo di chiudere il (in realtà mai aperto) capitolo agenzia letteraria, che arriva il contratto di edizione di TEA. Prima di Natale è tutto concluso e non resta che attendere. Nel contratto c’è scritto che il romanzo verrà pubblicato entro il 2015. Ripenso alla lunga gestazione che le opere di altri vincitori del Torneo hanno avuto, e a quel punto mi reputo fortunatissimo.
Nell’attesa che arrivi l’agognato confronto con l’editor, mi rimetto al lavoro su un romanzo nuovo di zecca. Ne approfitto per precisare, fissare, cristallizzare situazioni e personaggi del mondo del commissario Aldani e a quel punto decido di revisionare un’ultima volta Acque morte per dargli una versione definitiva prima di sottoporlo al mio editor (che ha già letto la versione del Torneo). Ovviamente reintegro per l’ennesima volta le scene omesse a causa dei vincoli di lunghezza imposti dal Torneo.
Nel frattempo mi arriva una mail dall’editore con le proposte per la copertina provvisoria: per la scelta non c’è storia alcuna, la cover è quella che conoscete. Per me è amore a prima vista. Acqua morta (questo è il titolo definitivo, e mi piace pure più di quello originale) ormai ha iniziato il proprio percorso nei meandri dell’editoria.
Giunge infine l’atteso momento: una lunga telefonata col mio editor. La sintonia è immediata. Il metodo di lavoro è subito condiviso. Invio l’ultima versione di Acqua morta e poco dopo inizia il vero lavoro di revisione, quella cosa “oscura” che ogni autore aspetta con ansia e, a volte, con timore. Io mi ci sono trovato benissimo e credo che il romanzo ne abbia guadagnato parecchio. Starà ai lettori giudicare.
Licenziato il libro, inclusi cover, bandella, note bio, foto, sinossi, ringraziamenti e nota dell’autore, tutti meticolosamente revisionati come e più del romanzo, non resta che attendere l’uscita in libreria fissata da molti mesi per il 15 ottobre. Nel frattempo si intensificano i contatti con ufficio stampa e ufficio marketing, che mi seguono passo passo, e do una sistemata al mio sito ufficiale, al blog, al profilo e alla pagina Facebook, al profilo Twitter, tanto per cercare di arrivare preparati al grande momento.
Ah, dimenticavo, la prima stesura del nuovo romanzo intanto è finita ed è già in mano all’editor.
Siamo arrivati dunque a oggi. Mancano soltanto quattro giorni. L’emozione è grande.
A pensarci bene, sì, sono stato decisamente fortunato.
Grazie ARS per questa condivisione. È bello leggere i retroscena della tua avventura, ed è bello sentirsi emozionati anche per la fortuna che è toccata a qualcun altro. Io il libro lo comprerò … Non vedo l’ora di leggerlo.
Ciao Niki! Che piacere! Sai, credo di aver fatto semplicemente quello che era giusto fare: condividere con tutti la propria esperienza. Abbiamo una passione comune, e cambia poco se uno pubblica o meno…
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